Rubiamo direttamente alla… fonte (e rubiamo anche la metafora) riportando un post del nostro direttore Marco Giovannelli dal suo blog Maremma. Lo spunto per un riflessione sul mestiere del giornalista è una recensione dell’ultimo lavoro di Lillo Montalto Monella, Real-Time Journalism, Il Futuro della Notizia tra Liveblog e Coinvolgimento.
“Il giornalismo è come l’acqua”
Quando oltre un quarto dei tuoi lettori legge il tuo giornale con uno smartphone o un tablet il “gioco” è davvero cambiato. Possiamo dibattere quanto vogliamo, ma viviamo un’altra epoca non solo rispetto alla carta, ma anche al web. Non stiamo parlando del futuro, ma del presente. L’evoluzione è rapida e la parola cambiamento quasi non esprime completamente la rivoluzione che stiamo vivendo.
“Il giornalismo non è più definibile – scrive Montalto – tramite un modello univoco, di lunghezza e finalità misurabili. L’idea dell’articolo è oramai fluida. Lo scopo è quello di dare al lettore i fatti più importanti e creare coinvolgimento. Mark Little di Storyful afferma che di contenuto ce n’è dovunque. È come l’acqua. «Il valore sta nel sapere come imbottigliarla».”
Uno strumento che ben si confà a questa fase davvero nuova e complessa per il lavoro giornalistico. “Una volta – scrivevamo in un articolo ripreso all’interno dell’e-book – c’era solo il web; poi è subentrata la parte video, poi quella social, e ora anche il tempo reale, che interviene con caratteristiche diverse da quelli precedenti. […] Parliamo di quella che Riotta chiama “convergenza” fra questi 4 diversi sistemi. Tutti devono interagire, ciascuno con le sue peculiarità. Fare convergere tutto – dal punto di vista della fruizione – è però complesso”.