Giornalismo digitale: in Italia si fa ricerca

di Cosimo Firenzani

IMG-20141115-WA0003Il giornalismo online in Italia diventa oggetto di ricerca. Non singoli studi di casi ma indagini a tutto campo volute dalle istituzioni. Al Teatrino Santuccio sono state presentate “Giornalismi” del consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti e “Spazi fluidi” voluta dal Corecom della Toscana sulle testate solo digitali nella regione. I risultati spesso parlano di una mancanza di una cultura del digitale e di una traslazione online delle logiche della carta. È il caso della ricerca “Giornalismi”:  “Nella grande maggioranza delle redazioni – afferma Pino Rea di Lsdi che ha curato entrambe le pubblicazioni – il digitale viene considerato uno strumento e non un nuovo modo di fare giornalismo.

Una cosa che colpisce è il rifiuto di tenere differenziate nelle testate all digital le competenze tecniche e giornalistiche”. In Toscana, invece, è stato fatto una sorta di censimento delle testate digitali del territorio. Emiliano Liuzzi, uno dei curatori della ricerca, sottolinea come uno dei principali gap sia sotto il piano dell’usabilità dei siti e dell’impostazione grafica. Philip Di Salvo, web editor dell’European Journalism Observatory, nota come “il 57 per cento dei redattori intervistati di Spazi fluidi non mette link alle notizie. E’ una percentuale purtroppo molto alta”. Inoltre, tra i gap anche quello dell’accountability: “Tanti siti – continua Di Salvo – non hanno nemmeno i riferimenti minimi per essere rintracciati”.

Organizzato da

Con il supporto di

Main Sponsor

Sponsor

Patrocinio di

In collaborazione con

un ringraziamento a