I dati per raccontare la politica: da numeri a storie

La politica ha sempre rappresentato un elemento centrale nelle pagine dei giornali. Tuttavia, negli ultimi anni si è avuto uno scoramento delle persone verso questi temi. Durante l’incontro “I dati per raccontare la politica” sono stati mostrati degli strumenti volti a semplificare l’analisi dei dati. Tra i protagonisti Lorenzo Pregliasco, cofounder di YouTrend, testata che si dedica al racconto della politica attraverso i dati. Dal 2011 compie ricerca di opinione, mercato e analisi politica e collabora con testate giornalistiche importanti, come La Stampa e Sky TG24. YouTrend realizzò la prima mappa interattiva per le elezioni che in tempo reale permetteva di vedere andamento voto politico. Insieme ad Agi è stato realizzato il tool Trova Collegio, che permetteva di individuare il collegio elettorale dove votare, fornendo informazioni utili aggiuntive.


Particolare attenzione rivolta agli Stati Uniti, reale nuova frontiera del datajournalism. The Upshot, il data project del New Tork Times, ha avuto la capacità di combinare un elemento accattivante con uno concettuale, verificando inoltre gli errori tra le stime e i dati reali, dimostrando che se uno scenario è improbabile, non significa che sia impossibile.
Raphael Zanotti, datajournalist alla Stampa, ha sviluppato insieme a Marco Quaggiotto Torino Multe, uno strumento che analizza le multe comminate in città. Prodotto a partire dal quale è nato un tool che permette di analizzare i voti registrati nelle elezioni del 2013 e del 2018. Si ha inoltre la possibilità di confrontarli e vedere l’evoluzione delle votazioni. Sono strumenti utili che permettono al lettore di capire la storia politica e ai giornalisti di trovare delle storie. In sé, ha spiegato Zanotti, il datajournalism è fine a sé stesso, freddo. È la creazione di storie a dare un senso ai dati raccolti.
Tutti gli strumenti a fine politico hanno unicamente valore nelliimmediato. Alla lunga, questi strumenti perdono interesse. Al contrario, rappresentano un grande interesse per i partiti, che tentano di acquistarli. I giornalisti utilizzano questi nuovi strumenti anche per rendere più appetibile la politica agli occhi dei lettori.

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