Al Glocal la resilienza dei periodici femminili

Donne, resilienza dei periodici, deregolamentazione del web, influencer. Che ne sarà del futuro della carta stampata femminile che esiste e resiste da più di due secoli? A “E-voluzione Donna. I periodici femminili dalla carta al web” a raccontarcelo Alessandro Galimberti, Presidente Odg Lombardia, lo scrittore Oreste Pivetta, la giornalista Paola Rizza e il sociologo Enrico Finzi.
Un viaggio nel mondo della carta stampata tinta di rosa in cui si delinea il cambiamento della figura femminile attraverso la rappresentazione che ne emerge dai periodici. L’idea di Gegia Celotti, delegata alle pari opportunità dell  ’OgL, era proprio quella di presentare una ricerca, in cui emergesse chiaramente, attraverso il lavoro di 20 giornalisti, un quadro del mercato editoriale passato e futuro. E-voluzione Donna “si legge come si vuole”, racconta Pivetta, “scegliendo i capitoli che più ci incuriosiscono” perché si tratta di un prodotto collettivo a più voci. L’emancipazione della donna è un processo che nasce già con i giornali femminili, che non sono solo delle riviste di moda, ma anche, e soprattutto, dispensatrici di consigli e di riflessioni.

In un momento storico come questo in cui il mercato editoriale è in crisi, che ne sarà della stampa e in più in generale di quella femminile? La carta secondo Pivetta potrà salvarsi grazie al piacere che si prova nella lettura, per il potere che ha di salvaguardare l’originalità dello scritto e con la lungimiranza degli editori. I dati come spiega Finzi sono infatti allarmanti: “le lettrici in 10 anni si sono più che dimezzate, riducendosi del 60%. Siamo difronte a una crisi catastrofica dei periodici femminili”. Ad aggravare la situazione una dequalificazione del lavoro del giornalista che è diventato “un impiegato esecutivo al quale non è più consentito di ragionare con la propria testa”, commenta Finzi, che aggiunge: “oltre a non avere  più spazio di autonomia i giornalisti devono sopravvivere in un contesto in cui i redditi reali si sono pressappoco che dimezzati e in cui la disoccupazione funzionale (che si può riassumere con un “c’è la fila di ragazzi pronti a sostituirti a condizioni peggiori”) accresce la svalutazione”.

All’incertezza e instabilità concorre anche Internet che senza regolamentazioni sul diritto di autore e sul contributo all’editore, conduce alla gratuità del furto non sanzionato. È in questo far west che si inseriscono gli influencer: figure nate per esprimere liberamente i propri consigli che sono diventate delle macchine di business con cifre da capogiro.

Giulia Diamanti

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