L’informazione deve essere Glocal

Le comunità dovrebbero essere al centro degli interessi del giornale locale. È questo l’elemento che rende strategico il lavoro della redazione. È la prossimità con la vita dei cittadini, con quella delle aziende, degli enti, delle associazioni.

Le attività di ognuno di noi si svolgono prevalentemente nell’ambito dei territori, anche se ancora oggi i media locali vengono considerati figli di un Dio minore. Tra gli addetti ai lavori c’è un discreto dibattito sul futuro dell’editoria, e sempre più spesso si sente dire che è il local il soggetto vincente. Peccato però che non esistano sistemi di raccolta dati e analisi che riguardi quel mondo lasciando ogni caso a se stesso.

Ora che abbiamo definitivamente traghettato verso l’era digitale, questo balza ancor di più agli occhi. Siamo dentro un cambiamento epocale che impatta con energia sul modo di intendere e lavorare in un giornale locale.

Glocal è la parola che meglio rende l’idea. Nasce dalla contrazione di due termini: globale e locale. Con Internet scompare, o meglio riduce il proprio campo d’azione, il localismo, per lasciare spazio a una diversa idea di relazione con il territorio. La dimensione globale entra nei territori con forza perché il digitale abbatte distanze e tempi e molti protagonisti della vita civile, sociale ed economica hanno interessi con orizzonti sempre più vasti.

Il festival Glocal è nato sette anni fa a Varese prendendo le mosse da queste riflessioni. Il giornalismo digitale deve porsi l’obiettivo di esser strategico per la vita delle proprie comunità. È necessario avere i piedi ben piantati nel proprio territorio, ma con la testa in ogni luogo che abbia una relazione con questo. Una posizione che favorisce la crescita della popolarità e dell’autorevolezza del media. 

Un esempio preciso sul versante dell’economia è la presenza di uno stabilimento produttivo di una multinazionale. In casi come questo non si può ridurre l’attenzione al solo spazio territoriale, ma occorre conoscere bene anche le strategie e i processi decisionali magari dall’altra parte dell’oceano. Lo stesso si può dire delle infrastrutture perché un aeroporto, una autostrada, una stazione sono parti di reti che vanno pensate e seguite nel loro insieme e non semplicemente negli aspetti locali.

Glocal non è quindi solo una parola, ma una diversa mentalità con cui si vive la professione giornalistica. È un tassello fondamentale dell’ambiente dell’ecosistema dell’informazione e richiede sempre più competenze perché, anche quando il giornale resta centrale, gli strumenti di informazione sono sempre più diffusi utilizzando diverse piattaforme.

Marco Giovannelli, pubblicato su Le buone notizie 

Organizzato da

Con il supporto di

Main Sponsor

Sponsor

Patrocinio di

In collaborazione con

un ringraziamento a