Ironia e onoranze funebri: quando la morte diventa social

Quando il tragico incontra l’irriverenza. Un epitaffio che finisce col raccontare la vita e sdrammatizzare la morte. Un marchio di fabbrica dell’agenzia funebre Taffo, una sorta di Tripadvisor funerario che del connubio tra ironia e onoranze ai defunti ne ha ricavato la propria fortuna. La mente dietro a questo fenomeno risponde al nome di Riccardo Pirrone, il CEO di KiRweb che negli ultimi anni ha curato svariate campagne social dipanate sui temi più disparati.

Pesa sulla coscienza parlare di certi argomenti? “Non pesa, non si parla di morti, ma della morte in generale. Un destino che prima o poi tocca a tutti, quindi perché non scherzarci un po’.” L’idea proposta da Taffo ha cominciato a generare numeri importanti soprattutto dopo la campagna sui vaccini. Un argomento che genera sempre forti dibattiti sui social network. “Non vaccinatevi, siamo pronti all’epidemia”, recita un loro celebre post fotografico capace di generare milioni di views e commenti.

La chiave di lettura nell’ideazione di una campagna è sempre quella: individuare i temi caldi del momento, sfruttarli con un post dissacrante e testare la risposta del pubblico, lasciando la pubblicazione come luogo di discussione tra i vari follower. Trattare un argomento del genere richiede coraggio, sia da parte di chi la campagna la idea, che da chi la finanzia.

Post sui social network ma anche una canzone, “Magari muori”, cantata da Romina Falconi e divenuta virale nell’estate del 2019. Una produzione che non vuole solo esorcizzare il sonno eterno, ma che tratta temi attuali e delicati come tolleranza e integrazione. Nel tempo Taffo ha trovato il suo linguaggio e la sua cifra stilistica anche attraverso la rispondenza del pubblico, diventando un punto di riferimento per i social media manager e i pionieri del web marketing.

Mauro Manca

 

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