Sicurezza, privacy e giornalismo, un connubio fondamentale

Siamo davvero sicuri della protezione dei nostri device? Al giorno d’oggi, l’informatica che ruolo copre nel corso di un’indagine? Nel panel tenutosi in sala F i tre speaker, competenti in diverse discipline dall’ambito giornalistico all’ambito giuridico, hanno risposto ad alcune di queste domande condividendo con i presenti alcune metodologie investigative e giudiziarie che solitamente vengono utilizzate nel corso di un’indagine. I tre professionisti hanno sottolineato il ruolo importante della tecnologia nell’analisi di un caso, ad esempio tramite l’utilizzo di software spia, microfoni nascosti ed altri dispositivi degni dei migliori film di spionaggio. Partendo da questo punto, i relatori hanno parlato della sicurezza dei device di utilizzo quotidiano e della pericolosità dei dati sensibili inseriti in pagine web apparentemente sicure che in realtà carpiscono i dati personali per poi venderli o divulgarli tramite canali illeciti. I criminali agiscono attraverso piattaforme anonime come il deep ed il dark web, due sistemi di comunicazione che differiscono con l’internet comune per il loro elevato livello di privacy. Spesso, questa parte oscura del World Wide Web viene utilizzata in modo illecito da associazioni criminali che sfruttano il grande livello di anonimato per compiere azioni illecite. Fortunatamente, cyber-giornalisti come Raffaele Angius hanno saputo sfruttare l’anonimato della piattaforma per raccogliere dati da fonti che vogliono rimanere segrete, chiamate whistleblower. Grazie a queste figure, sono state rivelate alcune importanti informazioni per la risoluzione di casi come quello di Giulio Regeni, il ricercatore bergamasco ucciso in una prigione dei servizi segreti in Egitto. Dal grande successo della prima piattaforma di whistleblowing è stato creato il sito web Global Leaks, accessibile solo tramite il browser Tor, unico browser in grado di aprire la pagina non indicizzata sul sistema di comunicazione Internet. Al termine dell’intervento, i tre speaker hanno raccomandato ai giornalisti in sala di verificare sempre la sicurezza dei propri device in quanto la divulgazione dei dati personali può costare molto caro.

Antonio Lista

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