I droni nel giornalismo: un mondo ancora in divenire

I droni raccontano il mondo attraverso il volo, uno strumento che sta cercando di affacciarsi anche nell’ambiente giornalistico. Ma quali sono i limiti e i regolamenti attuali che ne disciplinano l’utilizzo? Se ne è discusso in Sala Varesevive in compagnia di Marco Ferrara, pilota di droni professionista, e di Luca Masali, direttore della rivista DronEzine. Oggi un drone fino a 250 grammi è considerato inoffensivo, non ha obbligo di patentino e, una volta ottenuti i permessi necessari, può fare praticamente tutto anche se la camera di cui sono dotati non è efficace nelle riprese notturne.

Attualmente, a livello normativo, esistono diverse limitazioni nell’utilizzo di un drone a scopo giornalistico. Una delle poche operazioni attuabili nel rispetto delle regole è la ricostruzione di un fatto di cronaca: un esempio di questa applicazione è il caso dell’omicidio di Elena Ceste. Attraverso la ripresa aerea è stato possibile ricostruire i percorsi nella campagna astigiana che la donna era solita percorrere in bicicletta. Un contributo valido potenzialmente anche a livello investigativo.

Il regolamento è in continua evoluzione ed entro luglio 2020 le cose dovrebbero cambiare, soprattutto per i droni inoffensivi al di sotto dei 250 grammi. L’idea generale è che nell’uso giornalistico si vada verso l’utilizzo di dispositivi leggeri e discreti, che fungano da valore aggiunto alla professione.

 

Mauro Manca

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