Perché serve l’Ordine dei giornalisti?

L’undicesima edizione del Festival Glocal si apre nella cornice della sede della Camera di Commercio di Varese, definita da Marco Giovannelli, direttore di Varesenews e moderatore come “quartier generale”. Ospiti del primo appuntamento, “Perché serve l’ordine dei giornalisti”, sono Luca Sofri, direttore del Post, Annalisa Monfreda ex direttrice di Donna Moderna, Peter Gomez, direttore del Fatto Quotidiano online e Riccardo Sorrentino, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti Lombardia.
Il primo intervento, di Fabio Lunghi, Presidente della Camera di Commercio ha sottolineato la rilevanza della comunicazione istituzionale, che dovrebbe essere sempre chiara e al servizio del cittadino. Nel suo discorso ha evidenziato anche l’importanza della presenza dei giovani al Festival, occasione per coinvolgere i ragazzi nella vita pubblica e per mostrare alle nuove generazioni le sfaccettature della professione giornalistica. A prendere poi la parola è stato Attilio Fontana, Presidente della Regione Lombardia: «Devo dire con orgoglio che ero presente anche alla prima edizione di questo Festival. È una storia di successo editoriale, un evento che permette di confrontarsi su temi importanti come quello della deontologia intesa come difesa».
Spunto per entrare nel vivo della discussione sono state le parole di Peter Gomez, che ha posto l’accento sulle conseguenze della crisi editoriale: «I giornalisti oggi sono deboli rispetto agli editori e il giornalismo cerca faticosamente sistemi alternativi per potersi finanziare. Fino a quindici anni fa ero contrario all’esistenza dell’Ordine, ora ho cambiato idea, c’è bisogno di tutele. Ben venga un’istituzione che controlli la correttezza della pubblicazione delle informazioni».

A seguire Riccardo Sorrentino ha mostrato l’importanza dell’acquisizione di un soft power da parte dell’Ordine, mettendo a confronto quest’istituzione prettamente italiana con i press council che invece esistono all’estero per supplire alla sua mancanza. «I giornalisti sono dei professionisti e come nelle altre associazioni di categoria c’è bisogno dell’Ordine. Purtroppo, nella nostra professione viene spesso messo in discussione. Non nego, tuttavia, l’esistenza di alcune criticità, come l’atteggiamento di chiusura in una torre d’avorio o l’eccessiva enfasi sulla vigilanza e non sull’assistenza ai colleghi».

Sulla necessità dell’Ordine, Annalisa Monfreda ha spiegato la centralità della deontologia: «L’Ordine dovrebbe provvedere a ovviare al problema della delegittimazione della nostra professione. Molti parlano sui social, per esempio, di economia in modo completamente scorretto, sostituendosi ai giornalisti che invece sanno come porsi da mediatori tra esperto e pubblico».

In chiusura del panel, Luca Sofri ha ribadito il ruolo dell’Ordine in un’ottica deontologica, evidenziandone anche i “tasti dolenti”: «Un Ordine dei giornalisti serve, io sono un po’ diffidente che possa funzionare sempre perché l’interesse dei giornalisti è spesso in conflitto con quello del lettore. Difficilmente si possono tutelare entrambi».

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