Gli open data: un’opportunità per il giornalismo locale

Più di 1,8 milioni di progetti monitorati con uno stanziamento di fondi pubblici che ammonta a più di 214,5 miliardi di euro. Sono i numeri delle politiche di coesione attive su territorio italiano. Un insieme di iniziative, finanziate da risorse nazionali e comunitarie, che hanno l’obiettivo di favorire uno sviluppo armonioso di tutti i territori del Paese. Un insieme di iniziative che per il comune cittadino, e anche per il giornalista, rappresentano spesso un universo un po’ oscuro di pratiche burocratiche e cavilli.

Dal 2012, è però attivo uno strumento che permette a chiunque di orientarsi tra questi progetti. È OpenCoesione, una banca dati online gestita dalla Ragioneria Generale dello Stato e aggiornata, con cadenza bimestrale, da Comuni, Provincie, Regioni. «Un valore aggiunto per la cittadinanza, ma anche un dovere per l’amministrazione pubblica, che decide di mettersi in mostra e entrare in interlocuzione con la popolazione, mettendo a disposizione le informazioni che ha». Simona De Luca, coordinatrice di OpenCoesione, ha sottolineato come questa piattaforma offra la possibilità di ottenere dei primi elementi per capire cosa si è realizzato, cosa si sta realizzando e cosa si realizzerà in un determinato territorio. In essa si possono trovare dati grezzi sui diversi livelli delle politiche di coesione, dalla situazione generale italiana ai singoli progetti: fondi stanziati, descrizione dei lavori, tempistiche; e report, chiamati “data card”, elaborati dai gestori della piattaforma, che forniscono una selezione ragionata di dati in riferimento ad alcune iniziative legate a determinate tematiche.

Tuttavia, non sempre i dati parlano da soli e necessitano dunque di interpretazione. In questo ambito, si colloca l’attività di Alberto Puliafito, direttore di Slow News e ideatore del progetto A Brave New Europe. La prima è una testata di “notizie lente” in cui i giornalisti lavorano sui dati, riguardanti le tematiche più disparate, prendendosi il tempo necessario per interpretarli nella maniera più corretta e completa possibile. La seconda è un’iniziativa online, finanziata da un bando europeo, che si presenta come “una mappa per orientarsi”, soprattutto per quello che avviene nel continente europeo. Un contenitore di prodotti multimediali, che puntano a descrivere e approfondire situazioni locali e tematiche di interesse generale a partire dai dati. Si tratta, per esempio, di lotta alla povertà, migrazioni, energie rinnovabili, cura degli anziani e altro ancora.

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