Il giornalismo, il metaverso e il web 3.0

“The media is the message”. Da sempre, cambiando medium è cambiato anche il messaggio veicolato e come questo veniva prodotto. Così sarà anche nell’ambito giornalistico con il metaverso e il web 3.0 secondo Lorenzo Montagna, consulente e founder di seconda-stella srl, prima società in Italia di consulenza su AR e VR.

Realtà aumentata, realtà virtuale sono già il presente per molte persone e in molti settori, basta pensare a quello dei videogiochi. Nel giornalismo potrebbero avere un impatto rivoluzionario, portando a quella che Giovanni Villino, direttore responsabile di Redat24.com e divulgatore digitale, ha definito una «riconversione dal piombo al codice».

I due relatori hanno descritto un futuro da fantascienza. Cambierà tutto, sia per il giornalista che per l’utente. Il primo lavorerà in squadra, affiancato da programmatori e da persone con diverse competenze. Gli utenti potranno letteralmente trovarsi al centro della notizia: indossando un visore, saranno catapultati virtualmente dove avvengono i fatti, avendo così la possibilità di osservarli come dal vivo. Secondo Villino «una chance epocale per i giornalisti: essere dentro la più grande rivoluzione tecnologica della storia ed essere figli di una cultura di processo e non di risultato», senza però rinnegare il ruolo fondamentale del giornalismo: garantire l’informazione.

Un futuro che se per certi aspetti sembra già presente, per altri rimane lontano. Villino infatti non nasconde che l’innovazione tecnologica si scontra con alcuni annosi problemi del giornalismo: dalla difficoltà di sostenibilità economica dell’impresa editoriale agli ostacoli posti al cambiamento da parte dei lavoratori del settore. Problemi che attendono ancora una soluzione.

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