Nazisti a Cinecittà e Ufficialmente dispersi: la storia contemporanea come filo conduttore

In Piazza del Podestà, alla Libreria Ubik, la storia contemporanea è protagonista e ancor di più filo conduttore di ben due libri: “Nazisti a Cinecittà” di Mario Tedeschini Lalli e “Ufficialmente dispersi” di Pier Vittorio Buffa.

Nazisti a Cinecittà

Nel 1961, sedici anni dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, due nazisti decidono di nascondere il proprio passato interpretando il ruolo di nazisti nei film realizzati a Cinecittà: da un lato Borante Domizlaff, soldato tedesco ed ex ufficiale nazista che aveva sparato ai prigionieri delle Fosse Ardeatine; dall’altro Karl Hass, altro ufficiale SS divenuto poi collaboratore dei servizi segreti Usa. I due sono presenti in parecchie pellicole, tra cui “La caduta degli dèi” di Luchino Visconti e “La ciociara” di De Sica: nessuno avrebbe mai neanche lontanamente pensato che dei criminali di guerra si potessero far vedere in volto e divisa. Nato da una storia al limite dell’assurdo scoperta dal giornalista Mario Tedeschini Lalli, il libro, oltre ad essere il risultato di una lunga ricerca fatta di carte dei servizi segreti, archivi privati, interviste ai famigliari e cineteche, mette al centro i paradossi di un’Italia che cerca di rinascere dalle macerie della guerra.

Ufficialmente dispersi

«Sono figlio di un reduce di Russia, e ho capito che, dalla Seconda Guerra Mondiale, sono tornati due tipi di persone: quelle che non parlano affatto, e quelle che tirano fuori tutto». Pier Vittorio Buffa cerca di capire ciò che è stata la guerra e ciò che ha lasciato. Per questo, mette al centro del libro un ufficiale di soli ventidue anni che ha perso parte dei propri compagni senza però vederli morire, durante la ritirata dalla Russia e dall’Ucraina dell’esercito italiano, negli stessi luoghi in cui –ironia della sorte- oggi si è tornati a combattere.

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