Da social network a micro Tv: come l’algoritmo di TikTok ha cambiato i social media

TikTok l’anno scorso aveva 17 milioni di utenti, l’anno precedente ancora, 5 milioni. Si tratta di una crescita che non può destare interesse e curiosità. Andrea Boscaro, fondatore e partner di The Vortex apre il panel domandandosi: perché TikTok sta andando così bene? E perché è importante stare su questa piattaforma?

Nasce il termine tiktokizzazione della rete: 40% degli utenti più giovani quando devono fare delle ricerche usano Tiktok anziché un motore di ricerca. Cambiamento radicale dei comportamenti: vediamo come generazioni diverse usano mezzi diversi. Google ha reagito a questo fenomeno e, con tutti gli altri social network, si stanno adattando alle modalità di TikTok, dando rilevanza al formato video.

 

L’ALGORITMO DI TIKTOK si basa sul concetto della personalizzazione. Non vediamo solo chi seguiamo, ma la piattaforma si incarica di suggerirci anche i contenuti di altri utenti, che non seguiamo, ma consigliandoci altre tipologie di video simili legati ai nostri interessi.

TikTok porta a una diffusione più ampia e non circoscritta alla propria rete di amici. La piattaforma tiene conto della percentuale di interesse dei video e dà rilevanza a chi i contenuti li sa fare (diventano virali sono i video veramente ben fatti). All’interno di Tiktok ci sono due macro categorie di utenti: coloro che guardano e coloro che producono contenuti.

Sandro Marenco, professore di inglese con uno dei profili più seguiti su tik tok 350mila followers racconta parte della sua ascesa su Tiktok. “Ho iniziato nel pieno della pandemia traducendo le canzoni in inglese all’italiano. All’inizio l’idea era di divertirsi. Ironizzavo sui professori, quindi su me stesso, e riprendevo tutti i pasticci che facevo. Raccontavo gli errori della mia categoria e anche le furbizie degli studenti. Sono arrivato a ottenere milioni di visualizzazioni in pochissimo tempo. Ora l’utente si aspetta qualità dai miei video, dalla luce. Alcuni colleghi mi hanno definito il pioniere di un nuovo modo di approcciare la didattica. Ho avvicinato la genZ alla mia professione”.

Alla domanda di come ha fatto a far diventare i suoi video così virali, Sandro Marenco spiega che a ripagarlo sono stati la qualità e la sincerità ripagato la qualità e la sincerità. Mostrare se stesso in tutto e per tutto.

La stampa nazionale ha iniziato ad interessarsi al professor Marenco e al suo modo nuovo di fare didattica e alla sua nuova idea di avvicinarsi ai ragazzi. “Io credo che quello che fa vincere su Tiktok è la costanza e la serietà” – conclude Marenco – “Essere quello che tu sei, quello per cui ti presenti al pubblico. Io sono un professore. Tutto quello che dico lo dice un professore. Tiktok permette di mettere la propria competenza con un linguaggio nuovo”.

Andrea Boscaro fornisce poi un dato interessante. L’hashtag #insegnantisutiktok, negli ultimi mesi, ha avuto 142 milioni di visualizzazioni. Tiktok mette a disposizione una piattaforma TrendsDiscovery dove selezionando paese, periodo temporale e settore d’interesse si ha accesso a una serie di dati e informazioni importanti per un giornalista. Attraverso un hashtag specifico si può vedere che tipo di pubblico guarda, segue, produce contenuti.

Negli ultimi giorni, quando si pubblica un video su Tiktok dopo 24 ore in alto a destra c’è una casella con scritto – cerca – dove si possono vedere le varie ricerche fatte dagli utenti, sulla base di questo si può comprendere dove sta vertendo l’interesse del pubblico.

Per questo motivo è molto importante il tema della community. “Attorno a me si è creata una vera e propria comunità di persone, molto rispettosa e compatta, di studenti e di professori, che si interessano ai miei contenuti” – rivela il professor Sando MarencoC’è uno scambio continuo e di condivisione. Si è creato un legame speciale dove i ragazzi si fidano molto a tal punto da confidarsi anche con me. Per questo motivo ho voluto creare una mail ad hoc, dilloalprof@, dove possono parlarmi direttamente e in forma privata”.

 

LUCI E OMBRE

“Non bisogna guardare a TikTok come a un mondo superficiale o un social mainstream” – afferma Andrea Boscaro – si tratta di una piattaforma molto seria, dove anche la minima allusione a qualcosa di violento, illegale o moralmente scorretto viene bloccato alla visualizzazione. Tiktok richiede poi, oltre alla serietà, anche ritmo, velocità, dinamicità”.

Nel concreto: 3 secondi per far capire di cosa si parla, 2 secondi per convincere a continuare a guardare il proprio video e poi strutturare piccoli blocchi di 5 secondi. Questa è la modalità ideale per tenere l’attenzione alta sul proprio prodotto.

Un altro aspetto positivo di TikTok sono le sue idee native come le transizioni, il duetto (visualizzazione di video differenti in sincro) o lo steach (tiktoker introduce video, poi inserisce video di un altro tiktoker per poi tornare a commentarlo).

Tuttavia, i social network, compreso TikTok, hanno un lato d’ombra. C’è il rischio di lasciare gli utenti chiusi nella loro bolla, di spingere le persone a voler farsi vedere, a primeggiare, a lanciare sfide pericolose (per esempio, 80 miliardi di visualizzazioni sull’hashtag #mukbang, dove le persone si sfidano a mangiare quantità di cibo enormi).

Come dovrebbe comportarsi pertanto il giornalismo su Tiktok? “I giornalisti dovrebbero riuscire a entrare in questa piattaforma per far vedere la realtà e la verità” – consiglia Sandro Marenco – “per mettere ordine e smascherare ciò che lì dentro è finto e poco serio”.

 

 

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