“Il Paese delle persone integre” vince Glocal DOC. Quasi 3mila spettatori in 6 giorni

     “Il Paese delle persone integre” di Christian Carmonisio Mereu vince la prima edizione di Glocal DOC, il festival del documentario alla sua prima edizione, nato nell’ambito di Festival Glcoal e che in cinque giorni ha registrato quasi tremila spettatori. Oltre 20 le proiezioni effettuate tra i film in concorso, con tanti registi che hanno partecipato alle proiezioni, e gli eventi speciali, che hanno visto protagonisti, tra gli altri, anche Kasia Smutniak che ha presentato documentario “MUR” da lei diretto, e Giorgio Verdelli regista di “Jannacci – Vengo Anch’io” che ha partecipato alla serata di premiazione di Glocal DOC. Coinvolte tante scuole, affrontati temi sociali, politici con al centro storie, progetti glocal che partono dal locale per diventati globali.

Marco Giovanelli, direttore di Varesenews e ideatore di Festival Glocal, ha consegnato il premio come Miglior Documentario al progetto di Carmonisio Mereu che racconta in prima persona la rivoluzione in Burkina Faso. La giuria, per questa prima edizione, era composta dai rappresentanti di tutte le realtà che hanno contribuito alla realizzazione di Glocal DOC: l’Associazione Registi Itlaiani Air3, l’associazione Cortisonici, l’associazione Filmstudio90, il MIV – Multisala Impero Varese, il BA Film Festival, l’Istituto Cinematografico Michelangelo Antonioni, l’Archivio del cinema industriale e della comunicazione d’impresa (creato dall’università LIUC Castellanza).

«Ringrazio il festival per aver prima di tutto selezionato il film, perché è importante per questo tipo di film poter incontrare il pubblico – ha commentato il regista -. Ringrazio la giuria per averlo premiato. È un film che apparentemente racconta qualcosa di molto lontano, molto distante dalla nostra vita, dalla nostra quotidianità e invece nel farlo ho scoperto che quanto sta accadendo nel Sahel e nell’Africa Occidentale ci riguarda molto più da vicino di quanto pensiamo. Il Burkina Faso è il quarto produttore d’oro in Africa e allo stesso tempo è il quarto paese più povero al mondo… In un luogo in cui le contraddizioni sono così forti, e che rischia di diventare il centro di futuri conflitti mondiali, ho scoperto persone di una umanità, intelligenza e dignità fuori dal comune. Il film è un atto d’amore verso l’africa e nello stesso tempo il tentativo di dare voce a chi voce non ha, a uomini e donne che trattiamo solo come numeri e di cui non conosciamo la storia né il volto. Eppure hanno molto da insegnarci nella prospettiva di un cambiamento ed di un mondo più giusto. Il premio è dunque dedicato ai quattro protagonisti del film che purtroppo in quanto africani non posso viaggiare liberamente come noi, per i motivi che ben sappiamo e che ogni giorno dimentichiamo».

Il premio Agostini è andato quest’anno al reportage “Real impact. The bluff of the puffs“, che racconta l’impatto ambientale delle sigarette elettroniche usa e getta, diventate ormai un problema a livello mondiale. A ritirare il premio Daniela Fabello e Gianmario Reycend , giornalisti della Cellula Inchieste della Radiotelevisione della Svizzera italiana. Menzione speciale per “Vale – The Last Match”,  che racconta un giornata particolare nella vita di Valeria Imbrogno, la fidanzata di Dj Fabo, cieco e paralizzato dopo un incidente stradale . Un caso di risonanza nazionale, che si concluse con la scelta del suicidio assistito in Svizzera di Dj Fabo.

Due le menzioni speciali tra i finalisti di Glocal DOC. La prima è andata al documentario “130 Hermanos”, che racconta l’incredibile storia di Melba e Victor, una coppia del Costa Rica che in 40 anni ha accolto oltre 130 bambini abbandonati. La regista Ainara Aparici, ha ritirato virtualmente il riconoscimento e ha inviato un video saluto dal Cile.

Seconda menzione speciale a “20_20”, del regista varesino Alessandro Leone, che a distanza di tre anni dal primo lock down racconta i giorni della pandemia visti con gli occhi dei bambini.

Il premio per la regia è andato a “Peso Morto”, intenso lavoro di Francesco Del Grosso sulla storia di Angelo Massaro, un uomo che ha trascorso 21 anni in prigione, prima di essere giudicato innocente per un delitto mai commesso.

A vincere la prima edizione di Glocal DOC è stato il documentario “Land of Upright People – Il paese delle persone integre” di Christian Carmosino Mereu che racconta la vita quotidiana di quattro burkinabé, fatta di resistenza e lotta nel Burkina Faso.

La giuria, per questa prima edizione, era composta dai rappresentanti di tutte le realtà che hanno contribuito alla realizzazione di Glocal DOC: l’Associazione Registi Itlaiani Air3, l’associazione Cortisonici, l’associazione Filmstudio90, il MIV – Multisala Impero Varese, il BA Film Festival, l’Istituto Cinematografico Michelangelo Antonioni, l’Archivio del cinema industriale e della comunicazione d’impresa (creato dall’università LIUC Castellanza). 

Gran finale con la proiezione del documentario “Jannacci – Vengo anch’io” diretto da Giorgio Verdelli, un ritratto affettuoso e inedito del noto cantautore che ha ricevuto tantissimi applausi dal pubblico in sala. Il regista, intervistato dal giornalista della Prealpina Diego Pisati,  ha raccontato la genesi del documentario e diversi aneddoti sulla realizzazione e il “dietro le quinte”.

Una serata davvero piacevole, ospiti di FilmStudio 90 che anche ieri sera ha messo a disposizione il Cinema Nuovo.

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