di Valentina Ruggiu
Prima il passaggio all’online, ora l’inserimento dei social network nelle strategie di comunicazione. Gli “stress test” per le redazioni giornalistiche sembrano non finire mai. Divenuti parte integrante di un nuovo ecosistema informativo, i social media cooperano nella diffusione dei contenuti integrando il racconto delle versioni cartacee, online e mobile. In molti hanno provato a sfruttare le loro potenzialità, ma in pochi sono riusciti a far funzionare tutto a dovere: “Più tecnologia significa anche più coordinamento e competenza”, spiega Andrea Boscaro, fondatore di Thevortex. Con lui e gli altri speaker del barcamp “Le rivoluzioni del digitale in redazione” si è parlato di opportunità, rischi e buone pratiche dell’integrzione tra le piattaforme digitali nel lavoro giornalistico. Ecco alcuni spunti.
.@andrea_boscaro schema sulle rivoluzioni del digitale in redazione: seo,mobile, blog, fb, tw e instagram #glocal15 pic.twitter.com/gyLo1bhZCP
— ILENIA INGUI’ (@ILENIAINGUI) 19 Novembre 2015
Utilizzo strategico delle foto: “Le immagini – spiega Boscaro – hanno un ruolo fondamentale: quello di portare l’utente direttamente nel racconto”. Un post o un tweet con contenuto fotografico verrà condiviso più volte rispetto agli altri. Sono inoltre uno strumento fondamentale per dare immediatamente, a livello visivo, la notizia. “Uno strumento molto carino – continua il fondatore di Thevortex – è Twitter Magic Images”.
Lavori interattivi: creano maggior coinvolgimento e invogliano il lettore, “lo chiamano senza fare alcun tipo di pressione”, specifica Boscaro. In tema d’innovazione l’esperta è Clara Attene, rappresentante del team di Viz&Cheaps: un data analyst, tre giornalisti, due sviluppatori e un grafico per trasformare le notizie in contenuti divertenti e facili da fruire. Il trucco è lavorare sulla grafica e la gamification, come hanno fatto per World Data Cup.
.@ClaraAttene parla del progetto viz&chips al #glocal15 “in campo” con: dati, notizia, grafica &gamification pic.twitter.com/fBFey6q3xc
— ILENIA INGUI’ (@ILENIAINGUI) 19 Novembre 2015
Costruire una community: per Federica Giordani di Vegolosi è un passo fondamentale, soprattutto per una testata come la loro che si focalizza su un tema unico: la cucina vegetariana e vegana. Se c’è un elemento a unire i lettori è più probabile che creino una comunità in cui, legati da un senso di appartenenza, “scambiano opinioni e informazioni pratiche di ogni tipo: sui luoghi per mangiare o acquistare un determinato prodotto ad esempio”, spiega Giordani.
Per “Radio Bullets – interviene Barbara Schiavulli – “uno strumento importante è Medium: qui realizziamo una newsletter in cui ricapitoliamo i principali eventi della settimana”.
Scrivere per portare traffico al sito o per attirare i visitatori sulla pagina Facebook? Una domanda dal pubblico a cui risponde la fondatrice di Vegolosi, Federica Giordani: “Dipende dall’argomento. Ci sono temi che hanno bisogno di essere approfonditi e altri invece sui quali è possibile lavorare con la semplice condivisione: i “cartelli”, cioè delle immagini che non portano click al sito ma generano brand awarness, ne sono un esempio”.
#glocal15 Federica Giordani: i lettori di @vegolosi utilizzano i social per scambiarsi informazioni. È nata una vera community verticale.
— ILENIA INGUI’ (@ILENIAINGUI) 19 Novembre 2015
Le slide dell’intervento di Alessandro Zonin: