Il video racconto di #glocal19

Più di 120 speaker, oltre 40 eventi, centinaia di persone, molte delle quali giornalisti, arrivati a Varese per ragionare sul futuro del giornalismo digitale. È un bilancio positivo quello con cui si chiude l’ottava edizione di Festival Glocal. Una manifestazione iniziata giovedì 7 novembre parlando del futuro della professione sia dal punto di vista giuridico che sotto il profilo delle modalità con le quali viene offerto ai lettori, in un incontro che ha visto sul palco il presidente dell’ordine della Lombardia Alessandro Galimberti, Valerio Staffelli (Striscia la Notizia) e Giuseppe Cruciani (Radio24).

Ancora, le possibilità che il datajournalism offre al racconto della politica nelle parole di Luca Tremolada (Il Sole24Ore), le modalità con cui si possono raccontare parchi, cammini e piste ciclabili nell’era digitale e il ricordo di quando Varese era una delle capitali del rap italiano, con il rapper Tormento. Per finire, una serata che a celebrato i vent’anni di Varese Focus.

Perno della seconda giornata del festival i progetti legati alla Google News Initiative, con il racconto di alcune esperienze finanziate e di altre ai blocchi di partenza: protagonisti Adrian Acosta (Noteworthy), Mariana Santos (Chicas poderosas) e Giorgio Romeo (Sicilian Post). In discussione anche il ruolo dei festival e del modello freemium per il sostegno economico delle testate giornalistiche, in un confronto a quattro tra Cinzia Monteverdi (Il Fatto Quotidiano), Chiara Nielsen (Internazionale), Emiliano Audisio (Wired Italia) e Gregorio Botta (Repubblica).

Spazio anche a un tema delicato come il suicidio, per aiutare i giornalisti a trattare questi episodi secondo le regole della deontologia, con la presentazione di un libro di Carlo Bartoli, presidente dell’OdG della Toscana. Molto partecipati i workshop dedicati ai podcast con Paolo Piacenza, al datajournalism con Andrea Nelson Mauro, alla cybersecurity con Raffaele Angius e agli strumenti digitali per gli uffici stampa con Bernardo Mannelli, così come l’incontro con Riccardo Pirrone, social media manager di Taffo.

Ospite della terza giornata di Glocal è stato Richard Gingras, vice presidente di Google e responsabile delle News dell’azienda di Mountain View. Intervistato da Mario Calabresi, ha offerto la sua visione sul futuro del giornalismo. L’ex direttore di Repubblica ha quindi presentato il suo libro “La mattina dopo”. Concetto Vecchio (Repubblica), Nicola Maranesi e Marianna Bruschi hanno ricordato gli anni in cui erano gli italiani ad emigrare. Mentre Stephanie Brancaforte (Change.org), Sandro Ruotolo, Ilaria Bonuccelli (Il Tirreno) e Riccardo Quintili (Il Salvagente) hanno raccontato di quando le petizioni on line sono fonte di notizia.

Il pomeriggio si è concluso con la consegna a Tiziano Scolari del premio “Angelo Agostini” e ad Isaia Invernizzi di quello dedicato al datajournalism. Riconoscimenti anche ai giovani studenti che hanno preso parte a BlogLab e ai cittadini che hanno partecipato al contest Instagram #paesaggiinmovimento. La giornata si è conclusa con la proiezione di “Parigi 1999: Vent’anni dopo”, il documentario che Alessandro Mamoli (SkySport) e Simone Raso hanno dedicato alla vittoria agli Europei della nazionale maschile di basker del 1999. Sul palco anche Andrea Meneghin, uno dei protagonisti di quell’impresa.

L’ultima giornata del festival ha visto un panel dedicato al racconto del turismo attraverso i sociale network, un workshop incentrato sulla fotografia per il giornalismo e sulla costruzione di siti internet che siano accessibili agli ipovedenti. Sono stati infine presentati i risultati di una ricerca degli studenti dell’università dell’Insubria dedicata al tema delle fake news.

Nella stessa mattinata si è svolta l’assemblea annuale di ANSO (Associazione nazionale stampa online), che ha visto la conferma alla presidenza del direttore di Varesenews Marco Giovannelli.

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